giovedì 22 novembre 2007

MIRATA MARINELLA

Marinella:

“Cerco l’Uomo”, sospirava Diogene con una lanterna accesa in mezzo alla folla….
Anch’io, deluso dal mondo dell’Arte, cerco l’artista, quello che affronta una tela bianca e cavalca puledri di nuvole o distende papaveri su montagne di cartapesta, senza mai chiedersi cosa nasconde il mercato dell’Arte e l’opinione dei benpensanti.
Ho visto le opere terse ed immediate di Marinella con invidia di chi spende fiumi di parole sulle teorie del colore senza coglierne l’intima essenza.
Cinque barattoli di tinte golose sono il viatico della sua tormentata esistenza dove intinge dita così inabili nei gesti quotidiani, tanto semplici per noi, trasfigurate nel gesto creativo.
Gesti che filtrano la sua femminilità sospesa, le commoventi cure parentali, ma soprattutto l’universo dei sensi apparentemente negati.
Marinella, dal suo nido sospeso, vola con ali di seta su cieli violetti e plana, con rosse dita di fragola, sulle colline che solo i bambini possono scalare.
Non parliamo certo di un’artista che sostiene il suo genio con teoremi e con”…ismi” complicati; perfino Pablo Picasso, con le sue mostruose abilità pittoriche, dichiarava di aver speso una vita per vedere il mondo con gli occhi di un bambino…
Paul Klee dipingeva gli Angeli con un solo occhio, un’ala e un braccio soltanto.
“Sono tristi gli Angeli”, diceva, perché sono Entità incomplete e non hanno ragione di esistere se non volano abbracciati ad un essere umano”.
Troppi artisti si credono unici ed insostituibili, convinti di possedere il segreto dell’Arte, disposti però a giocare carte false pur di farsi notare, tradendo il genio che forse nascondono, trascurando il loro Spirito Guida.
Marinella è “l’èsprit libre” che tutti vorrebbero esibire, capace di gridare la gioia senza ritegno, di ribellarsi con furia, di annusare l’amore e la diffidenza con l’istinto indubitabile dei lupi della foresta, capace di affondare le mani nei mondi invisibili e di vedere orizzonti che la nostra ottusità e la nostra distrazione credevano spenti.
Marinella è là, trasfigurata, che modella con dita sensitive le piume di un Angelo mai visto, tutto proteso a sorreggere il suo mondo di gioia.

Favotto Sergio

Marinella frequenta il corso di pittura “Arno Stern” condotto dalla Dott.ssa Elise Pasquier.
Dal 1998 ha al suo attivo parecchie mostre personali e collettive.
Hanno scritto della sua pittura:
Mario Sutor; Filippo Chiarello; Nicola Pezzella; Italo Salomon; Vittoria Magno; Sergio Favotto; Ferruccio Gemmellaro.

MIRATA MARINELLA – Via Botteniga, n° 38 - 31100 Treviso
Tel. 0422/235615






1 commento:

cantodellalba ha detto...

Il voler commentare le opere di un'artista come Marinella significa dover usare termini puramente umani, comuni o solamente tecnici...Ma qui non si può parlare di tecnica... non c'è tecnica: c'è genio, puro, semplice, unico. Andiamo oltre le regole, gli studi, la prospettiva rigida e costrittiva... andiamo verso il divino, il cosmico, il tutto... andiamo verso l'intima, vera, essenza dell'essere umano, libero da schemi predefiniti, libero dalle catene del mondo materiale... libero di volare sulla scia di se stesso.